Il personale dell’aeronautica militare italiana non poteva credere ai suoi occhi quando, la mattina del 25 febbraio 2002 si presentarono a Pratica di Mare più di due dozzine di persone variopinte nel vestire e nel volto, con al seguito tonnellate di aiuti umanitari, una troupe cinematografica e tanta di quell’energia, allegria, speranza che, se avessero potuto riempirci i serbatoi del C 130 che ci attendeva sulla pista, si sarebbe potuto arrivare a Kabul senza consumare un goccio di carburante…
Come si era potuto giungere a tanto? Organizzata interamente dall’entourage cinematografico del regista Stefano Moser e da Ridere per Vivere, la missione nacque per caso (ma il caso, lo sappiamo, è sempre una necessità!). In una serata ottobrina il regista Stefano Moser e l’allieva Clown Dottore Serena Roveta, appena fidanzati, davanti alla TV che mostrava le scene afgane di ordinaria follia guerriera, si guardarono negli occhi e formularono la speranza di portare, a Kabul, il messaggio dei Clown Dottori, nella consapevolezza che la guerra fa le sue vittime soprattutto tra chi non deciderebbe mai di combatterla. “Contro l’orrore il senso dello humor. Bisogna ridere per fare il mondo nuovo, altrimenti ci viene quadrato e non può girare…” diceva il sub-comandante Marcos. Questa consapevolezza li portò a buttar giù una ventina di righe e a sottoporle a noi della più antica tra le Associazioni italiane che si occupano di ricercare ed applicare la risata in funzione sociale e terapeutica: Ridere per Vivere, dove Serena stessa stava facendo il suo training per divenire Clown Dottore. Ci guardammo negli occhi e decidemmo che saremmo partiti, prima possibile! Contattammo le altre Associazioni del settore: Clown One e Garavaglia di Milano, Gesundheit Foundation di Patch Adams ed iniziammo ad organizzare qualcosa di assolutamente enorme… Contemporaneamente all’ideazione ed all’organizzazione della missione veniva pensata e pianificata anche la ripresa in video dell’evento Al gruppo dei partenti si affiancavano così due registri, tre operatori di camera, un fonico ed un aiuto. Sono state girate circa 180 ore di documentazione da cui è stato tratto il film “Clown in Kabul” per la regia di Enzo Balestrieri e Stefano Moser, la supervisione artistica di Ettore Scola, le Musiche di Nicola Piovani e Giuseppe Filastò. Il documento è stato presentato fuori concorso alla 59° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, dove è stato accolto da un grandissimo successo di pubblico e di critica.