Il 21 novembre 2004 un gruppo di ventidue persone, composto da clown dottori (operanti e aspiranti), educatori, documentaristi e volontari, parte per l’arcipelago, portandosi dietro un carico di emozione, forti motivazioni ma anche molte incertezze.
Fin dal primo giorno di interventi si dissolve ogni dubbio riguardo l’efficacia della comicoterapia a Capo Verde: la preparazione artistica dei clown incontra, quale ideale controparte, la naturale ricettività che caratterizza questa gente. Si tratta di una terra che possiede una fame insaziabile di divertimento e calore umano: tutti cercano di interagire con i clown e con gli educatori che operano a sostegno del loro lavoro e ogni occasione puo’ rivelarsi adatta all’improvvisazione di un intervento che non era stato programmato. In due settimane di lavoro vengono realizzati tutti gli ambiziosi obiettivi che la missione si prefiggeva: interventi riusciti negli ospedali, spettacoli che coinvolgono ed entusiasmano le popolazioni delle varie comunità, corsi di formazione sulla terapia del ridere che sperimentano una nuova modalità di relazionarsi, non più basata solo sul dare, ma sullo scambio e sull’interazione.